
Meditazioni a cura di don Tony Drazza in occasione del concerto “TI CERCO SIGNORE MIA SPERANZA” tenutosi presso il Duomo di Benevento lo scorso 23 novembre 2024
I MEDITAZIONE
“Il cantare è proprio di chi ama” insegnava sant’Agostino. Questa sera siamo per fare
esperienza di amore, per elevare il nostro animo, per dare luce alle nostre vite e alle nostre
cose. Ognuno di noi si auto regala questa serata per poter fare un cammino dentro sé stesso,
accompagnato dalla musica e dalle parole che ci verranno proposte dai nostri amici cantori e
coristi.
“Il cantare è proprio di chi ama”. È proprio una caratterista dell’amore scrivere e dedicare
canzoni; è un bisogno umano quello di provare a mettere insieme musica e parole, armonia e
metrica, cielo e terra, fango e stelle, umano e divino.
“Il cantare è proprio di chi ama” e per cantare bisogna sapersi innamorare, occorre avere il
coraggio di mettere fuori la voce, farsi sentire e capire. Spesso chi ama non trova le parole da
dire ma riesce a cantarle.
Noi questa sera faremo esperienza di questa capacità di trasformare le nostre parole d’amore
in preghiera.
II MEDITAZIONE
Spesso abbiamo la tentazione di accontentarci: “avrebbe voluto saziarsi con le carrube di
cui si nutrivano i porci” (Lc. 15,16), ricordati questo passo bellissimo del Vangelo di Luca e
decidiamo di portare avanti solo le cose “terra terra” perché ci basta il minimo
indispensabile, perché pensiamo che tutto possa essere risolto a livello del nostro sguardo e
poco più giù. Abbiamo con il tempo perso la dimensione dell’altezza, dello sguardo verso
l’alto, di accorgerci che esiste il cielo, che esiste la grandezza e che bisogna trovare le parole
per raccontarla. Potrebbe essere questo il nostro impegno per questo tempo di Avvento che è
alle porte: imparare a raccontare la grandezza, a celebrarla. “come posso io non celebrarti
vita…” cantava qualche anno fa Jovanotti.
Ecco appunto: possiamo celebrare qualcosa solo se torniamo a guardare in alto, se troviamo
le parole di benedizione, se proviamo a farci illuminare il cuore per trovare strade nuove.
Guardare il cielo, celebrare Dio che ci rinfranca l’anima anche quando pensiamo che sia
distratto. Ci occorre il coraggio di tornare a guardare in alto per portare avanti questa notizia
bella. Tra poco sentiremo nel canto: “Il giorno al giorno ne affida il messaggio, la notte alla
notte ne trasmette notizia”. Ecco il canto dia forze alle nostre gambe.
III MEDITAZIONE
Credo che tutti noi abbiamo bisogno di qualcuno che ogni tanto si prenda cura di noi, che ci
sia vicino che ci chieda se abbiamo bisogno di qualcosa oppure solo per farci un poco di
compagnia.
Sentiamo la necessità, soprattutto nei momenti di grande sconforto e pesantezza, che
qualcuno ci ricordi che non siamo da buttare, che siamo stati creati a “immagina e
somiglianza di Dio” che, è vero, non ci risparmia nessun dolore e nessuna sconfitta ma ci
aiuta a trovare il senso, a trovare una nuova forza per ricominciare cammini nuovi e mai
esplorati proprio partendo da quel dolore e da quella sconfitta.
Guardare in alto e interessarsi delle cose del cielo. Credere che nonostante tutto quello che
succede niente potrà separarci dall’amore di Dio. Niente potrà allontanarci dal suo abbraccio
e dalla sua mano, nemmeno le cose più brutte, nemmeno quelle che per noi sembrano
insuperabili. L’amore vero ci tiene sempre, ci mantiene in piedi o ci fa rialzare quando le
nostre gambe non ce la fanno più. L’amore ci concede sempre una seconda possibilità. Ma
non basta pensare che Dio faccia sempre tutto questo per noi, non basta sperare che qualcuno
si prenda cura di noi sempre. Il vero miracolo è quando noi impariamo a prenderci cura del
dolore degli altri.Che bello sarebbe imparare a dire alle persone che ci sono vicine: tu sei prezioso ai miei, io ti tengo per mano.
IV MEDITAZIONE
Era il 22 ottobre 1978 e un “giovane” Papa Giovanni Paolo II dava inizio al suo pontificato e
nella sua prima omelia, così diceva: “Non abbiate paura. Aprite, anzi spalancate le porte a
Cristo”.
Non abbiate paura è il ritornello che moltissimo ritorna nella Bibbia. Non abbiate paura
perché Cristo risorge, perché ogni nostra preoccupazione e ogni nostra ferita è riempita della
sua luce.
Ricordate la II Lettera ai Corinzi al capitolo 4,8-9:
In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati;
siamo sconvolti, ma non disperati;
perseguitati, ma non abbandonati;
colpiti, ma non uccisi…
“Là dove senti cantare, fermati.
Gli uomini malvagi non hanno canzoni”. È la frase di un poeta senegalese (Sengor).
Oggi ci siamo fermati, abbiamo ascoltato voci bellissime e la musica ci ha elevati. Un
concerto che è preghiera e non serve solo per emozionarci ma serve per farci innalzare il
cuore, a ricordarci che siamo fatti per il cielo.
Dopo aver vissuto esperienze così; dopo aver assaporato qualcosa di molto profondo anche
di noi stessi, abbiamo quasi il dovere di tornare a casa doversi da come siamo arrivati.
Là dove senti cantare, fermati e riprendi la tua vita, cambia il tuo sguardo, cambia il tuo
cammino, fai giubileo della tua vita, fai spazio nella tua vita per far entrare gli altri e tutto
questo ti farà felice.
+don Tony Drazza
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